È un ente poco conosciuto. L'Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani (Onaosi), sede a Perugia, è sotto la vigilanza della commissione bicamerale: nell'indagine conoscitiva sui portafogli finanziari delle casse di previdenza (gennaio 2011), Onaosi emergeva tra quelle con la più alta percentuale (3,51%) di esposizione sulla fallita Lehman Brothers rispetto al patrimonio complessivo. Prima c'erano solo Enpaia ed Epap.
Quindici milioni di euro in bond Lehman, svalutati nel 2008 per il 90% (13,5 milioni). Le obbligazioni erano in due tranche di 10 e 5 milioni. Secondo quanto risulta a Plus24, Onaosi ha raggiunto un accordo stragiudiziale con Fineco Bank chiudendo dunque la vertenza avviata contro l'istituto che fa capo al gruppo UniCredit. Una causa che riguardava il bond di 10 milioni. Fineco ha versato a Onaosi, in marzo, 3 milioni di euro come risarcimento per il deprezzamento subìto dal titolo. La piena proprietà del bond è rimasta in capo all'ente. Per quanto riguarda invece l'altro titolo da 5 milioni, depositato presso Meliorbanca, da quest'ultima è stato stimato (dati al maggio 2011) al 10% del valore nominale.
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